Partita doppia – Teatro Fraschini

Venerdì 24 febbraio – Teatro Fraschini

Il “C.A.D. – Coordinamento Anti Dipendenze e Disagio Minorile” del Comune di Pavia promuove una iniziativa nell’ambito della prevenzione alle dipendenze. Si tratta spettacolo di teatro-danza che si terrà al Teatro Fraschini venerdì 24 febbraio alle ore 20.30 dal titolo:

“PARTITA DOPPIA”

(tratto dal mito Orfeo ed Euridice)

a cura di  MC360 e Associazione Culturale Teatro della Mostiola e ideato da Caroline Haenel e Beppe Soggetti

premessa: gli organismi produttivi

Da alcuni anni l’Associazione culturale Teatro della Mostiola opera sul territorio realizzando progetti teatrali di matrice storica e sociale, con uno sguardo alla ricaduta didattica e scolastica, affrontando temi legati al nostro vissuto, traendo sempre spunto dalla storia. MC360 è una delle realtà artistiche più attive sul territorio nella valorizzazione dell’arte coreutica e nella progettualità di danza con le scuole.

  • Abbiamo immaginato di costruire un lavoro che sia la sintesi di due forme d’arte, il teatro e la danza, unendo le rispettive competenze dei due organismi coinvolti: da una parte il Teatro della Mostiola con un gruppo “rodato” di attori che si sono formati attraverso esperienze importanti come la Scuola di Teatro della Fondazione Fraschini; il corpo di ballo di MC360, selezionato e diretto da Caroline Haenel che è anche autrice delle coreografie. Il testo dello spettacolo è stato scritto da Alessandro Carnevale Pellino, diplomato al Corso attori della Scuola del Fraschini, da anni autore e attore di progetti culturali sul nostro territorio. La regia è di Beppe Soggetti. Il gruppo di performer (5 attori e un gruppo di danzatori).

La base di partenza: il mito

Lo spettacolo prende spunto dal mito greco ma lo riscrive trasportandolo in un ‘900 “ideale, con dinamiche di comportamento e di azione vicine al nostro contemporaneo, basandosi su uno dei miti più profondi e misteriosi che ha saputo ispirare l’umanità e l’arte fin dall’antichità.

Il Testo teatrale: dal mito alla trasposizione scenica

Per avvicinarci al mondo dei giovani, abbiamo pensato che lettura rivisitata fosse la chiave per far comprendere dinamiche psicologiche che la vicenda racconta. Il testo scritto da Alessandro Carnevale Pellino sposta l’ambientazione in un immaginario locale di Las Vegas dove Orfeo, giovane promettente giocatore d’azzardo, arriva al punto “estremo” di non ritorno nel metter in gioco la vita della propria amata, Euridice, al cospetto di personaggi che richiamano le figure mitologiche: il proprietario del locale Ade, la moglie Persefone e un fedele assistente di gioco, Mercurio. Finale a sorpresa.

Nel mito, Orfeo è il seduttore a tutti i livelli del cosmo, ammalia il cielo, la terra, gli inferi, incanta l’anima, dissipa la tristezza persino quella dei morti, e col suo potere ottiene ciò che desidera e vince sempre. Ma se dovesse perdere questo potere e di conseguenza tutto quello che a cui tiene di più, come ad esempio la sua amata Euridice?

Abbiamo immaginato di trasportare personaggi e situazioni nel secolo del ‘900. All’interno di una atmosfera americano, tra gli anni ‘40 e ‘50, tra i meandri della vita imprenditori senza scrupoli e giri di affari. Ecco dunque che Orfeo entra a far parte di una società spietata, dedita alle scommesse e al gioco d’azzardo. Se dunque questo personaggio, apparentemente invincibile, non fosse abbastanza forte da resistere alla tentazione del gioco? E non fosse il migliore per sola decisione della sorte? Il risultato è catastrofico: mettendo in gioco ciò che di più caro aveva al mondo, perdendo l’amore di Euridice, ha perso la sua vita.

Tracce del mito di Orfeo e Euridice e di questa cultura greca antica le ritroviamo anche nella cultura contemporanea, sempre in connessione con alcune tematiche particolarmente significative e molto vicine al mondo dei giovani:

il problema del limite, il rispetto delle regole, il vizio del gioco, il problema del rapporto fra amore/morte, l’inesorabilità del destino, la riflessione sul destino ultimo dell’essere umano e dell’universo; il travolgere degli eventi e il vortice di una dipendenza dal denaro.

La danza: un elemento parallelo al testo

Interviene all’interno dello spettacolo in duplice forma: con coreografie di Caroline Haenel legate al luogo in cui è ambientata la storia (un locale in cui si esibisce una compagnia di ballerini) e con una coreografia finale che ripercorre tutta la vicenda agita dagli attori.

Anna Zucconi, Assessore con delega ai Servizi Sociali e presidente del C.A.D. ha dichiarato:

“L’ampio e qualificato gruppo di lavoro coinvolto nel CAD sta permettendo lo svolgimento di iniziative concrete sia in ambito scolastico che pubblico.

Gli interventi mirano a sensibilizzare i giovani, le famiglie e il mondo della scuola relativamente ai temi che gravano pesantemente sulla nostra società e che coinvolgono spesso anche chi inconsapevolmente ritiene d’esserne esente.

Con questo spettacolo siamo convinti d’aver compiuto un altro passo in avanti, la risposta del pubblico è stata a dir poco straordinaria, a conferma del fatto che il tema della ludopatia è ancora vissuto come una ferita della nostra Città che tutti insieme dovremo sanare con impegno e perseveranza.

E’ doveroso un ringraziamento di cuore a tutti coloro che hanno reso possibile questo evento, nessuno escluso!”

Info e biglietti Biglietteria online Teatro Fraschini

www.teatrofraschini.it

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