PAVIA. La ricerca proposta da Cristina Lanni, del Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università di Pavia, è tra le vincitrici della prima edizione del Bando Starting Grants dell’Airalzh, Associazione Italiana Ricerca Alzheimer Onlus. Il bando ha stanziato un totale di 300mila euro per finanziare due progetti di ricerca di base e clinica sulla prevenzione e sulle fasi precoci della malattia di Alzheimer.

Lo studio dell’UNIPV, guidato dalla principal investigator Cristina Lanni e identificato con l’acronimo PRESTO, propone un cambio di paradigma nella ricerca sulla demenza e, in particolare, sulla malattia di Alzheimer.
Ad oggi, infatti, non è ancora stato risolto in modo soddisfacente il problema della comprensione delle basi biologiche della malattia e del suo trattamento. Dal 2003 fino al 2021 non sono stati registrati nuovi farmaci per il trattamento della patologia, e gli studi sul ruolo delle proteine, riconosciute come i marcatori patognomonici di tale malattia, hanno portato all’autorizzazione di due anticorpi monoclonali anti-amiloide, ma con risultati clinici per ora limitati. È quindi necessario adottare un nuovo approccio nella ricerca sull’Alzheimer e, più in generale, sulle demenze.
La ricerca pavese mira a identificare le traiettorie predittive di sviluppo della malattia e la loro evoluzione, partendo dall’analisi di biomarcatori profilati. I risultati emergenti dallo studio faranno luce sulla fase iniziale della malattia, prima dell’insorgenza del declino cognitivo. Il progetto riorienta l’attenzione scientifica sull’importanza di identificare i principali fattori che innescano la neurodegenerazione, permettendo di ottenere informazioni fondamentali sulla finestra temporale iniziale della patologia. Ciò consentirà di definire interventi terapeutici mirati su aspetti finora trascurati. Comprendere questi meccanismi significa anche aprire nuove prospettive per lo sviluppo di strategie di intervento innovative ed efficaci.
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