“Inchiostro su pelle”, tre storie sul disagio giovanile: Duilio Loi presenta il suo libro domenica pomeriggio a Pavia

di Mirko Confaloniera

PAVIA – Domenica letteraria a Pavia, per l’incontro al pubblico con Duilio Loi e il suo romanzo “Inchiostro su pelle”, che sarà presentato alle ore 16:00 in Piazza del Duomo, presso lo Spazio Multifunzionale di “Azione”. Pedagogista e Criminologo, Dulio Loi in questo libro racconta la storia di Diego, Jacopo e Daniel, tre adolescenti con un passato familiare e personale difficile, che in ragione di alcuni reati commessi, condividono un percorso di recupero in una comunità educativa in Calabria. Tre storie “non sempre sbagliate” (come recita il sottotitolo dell’opera) dalle quali nasce non solo una profonda amicizia, ma anche, e soprattutto, un avvincente e straordinario riscatto di vita. Un romanzo che consente al lettore “di entrare in punta di piedi nel complesso mondo della giustizia minorile e con la stessa delicatezza nella vita dei tre protagonisti”. Un libro per conoscere, riflettere e “fortificare la consapevolezza che l’autonomia nella crescita in ogni essere umano non si trova in assenza dei problemi, nonostante i problemi”.

Come è nata l’idea di scrivere questo romanzo e a chi è rivolto? “In origine, volevo parlare di ‘giustizia riparativa’, rendendo visibili ragazzi e addetti ai lavori solitamente relegati nell’ombra o destinati all’oblio, con il passare dei mesi, man mano che scrivevo, ho scoperto piacevolmente, che si dirigeva con naturalezza parallelamente almeno verso tre categorie sociali: in primo luogo gli adolescenti, che spesso vengono dipinti solo per i comportamenti negativi, dimenticando che se accolti e ‘messi alla prova’ possono tirare fuori cose molto migliori di quanto si pensi. L’opinione pubblica è molto influenzata dai fatti di cronaca (spesso orrendi e inaccettabili), ma la tendenza alla generalizzazione, rende tutto emergenziale e sposta il focus dalle problematiche strutturali. A loro va quindi il messaggio, teso a restituirgli dignità e cittadinanza, in un mondo che spesso li vuole tali e che strumentalmente, ci viene disegnato e proposto al ‘contrario’. No, non lo è e la dimostrazione, risiede nel fatto che dopo dieci minuti di dialogo con gli autori di reato e con i loro coetanei distanti dal reato, ti rendi conto di quanta curiosità alberghi nelle loro stanze di vita quotidiana e di quanto bisogno di ascolto abbiano. In secondo luogo ma non certo per minor importanza, è rivolto ai Genitori che spesso mancando di strumenti e progettualità, a volte inconsapevolmente, finiscono per non aiutare i propri figli o lasciandosi sedurre dal volerne essere ‘amici’ e/o strenui difensori dell’indifendibile, oppure, sopraffatti dall’ansia di non riuscire a educarli, sobbarcandosi un peso non facilmente misurabile e tollerabile. In ultimo, sempre in ordine paritetico, il romanzo è rivolto agli ‘addetti ai lavori’ ossia, agli operatori del diritto, del sociale, dell’istruzione e dell’educativo, che silenziosamente svolgono un lavoro quotidiano di straordinaria importanza. Lo fanno purtroppo, con limitate risorse e scarsa gratificazione di ritorno e come accennato prima, rischiano di essere colpevolmente dimenticati. Dare loro volto e voce, mi è sembrato non solo un atto dovuto, ma anche risarcitorio per l’importanza di quello che svolgono. In estrema sintesi, nella dedica iniziale del romanzo che ripropongo, credo siano racchiusi tutti: ‘A quelli dal cuore ruvido e disordinato che per ragione, amore o passione, mettono il proprio Io al servizio del Noi”.

Inchiostro su pelle sta raccogliendo un buon successo, soprattutto a livello di partecipazione alle sue presentazioni: quale è la chiave di questa buona riuscita? “Credo che la ‘buona riuscita’ sia determinata da diversi fattori. Sicuramente, perché il tema trattato è attuale e ispirato a storie reali, fatte di emozioni vissute, passioni ricercate e sogni, a volte solo sognati e a volte realizzati. Si affrontano i temi della legalità, della difficile comunicazione con gli adulti, ma anche del valore forte dell’amicizia. Una storia particolare (in verità, tre storie in una), che parla anche della loro rispettiva infanzia e del rapporto che hanno avuto con la famiglia, gli amici, lo sport, gli affetti. In secondo luogo, perché coinvolge direttamente i ragazzi, usando un lessico a loro vicino. Troppo spesso, accade infatti, che i giovani parlando un linguaggio diverso da quello degli adulti, finiscono per non essere ascoltati, lasciati in balìa tra solitudine e incapacità di gestire le proprie emozioni che spesso li travolge e li porta a commettere reati. Al riguardo, ci tengo a rilevare che sempre più siamo immersi in un mondo ‘iper connesso e super complesso’, che corre più veloce della nostra capacità di apprendimento, rendendo più impegnativa la comunicazione e oltremodo più esteso il divario tra le generazioni. Ci sono indicatori di malessere giovanile, le cui cause possono essere ricondotte oltre che alla difficoltà di gestire la super complessità prima richiamata, anche alla crisi valoriale della famiglia e della Società più in generale, come anche, la difficoltà di reperire centri di aggregazione, al quale si aggiunge l’incremento della ‘dispersione scolastica’ che ad esempio nel 2023 si è attestata intorno al 22%, favorendo di fatto, il fenomeno “devianza”. Un altro fattore che credo stia determinando il ‘successo’ di ‘Inchiostro su pelle’, è riconducibile alla spontanea divulgazione nelle Scuole e nelle Biblioteche, grazie a Insegnanti e Amministratori, sensibili e illuminati, che lo hanno reso ‘oggetto di studio’, in quanto adottato in diversi Istituti Comprensivi, come testo di riferimento per i laboratori di Educazione Civica e alcuni Studenti, hanno deciso di elaborarci tesine da portare all’esame. Quest’ultimo fattore oltre a rappresentare una nota di orgoglio personale, è anche il segnale di quanto bisogno ci sia di ritornare ai fondamentali educativi, per dare ai nostri ragazzi, la possibilità di attivare il pensiero complesso, quel pensiero che al tempo stesso è: critico, creativo e affettivo”.

Inchiostro su Pelle” è stata la sua opera prima? Ci sono altre opere in progetto o in fase di realizzazione? “No, non lo è stata. Prima di Inchiostro su pelle, oltre a diversi articoli e brani di carattere tecnico, su riviste di settore, c’è stata una scrittura del 2020 a quattro mani, con Regina Caterina (per Dreambook edizioni), dal titolo ‘Panni Sporchi’, romanzo che tratta delle difficoltà nelle relazioni di coppia, dove senza giudizio si tenta di raccontare alcuni tratti sia di amore, sia di sofferenza. Rispetto ad eventuali altre opere in progetto o in fase di realizzazione, per il momento sono impegnato nella divulgazione di ‘Inchiostro su pelle’ e nella realizzazione e supervisione dei laboratori di Educazione Civica nelle Scuole, come accennato prima. Attività che intendo approfondire e incentivare, per dare completezza e contributo al processo di prevenzione della devianza. Ho comunque un paio di idee che alloggiano nella mia mente, alle quali sto dando corpo e rilevanza. Progetti che riguardano principalmente ragazzi e genitori, che a breve potrebbero trovare realizzazione. Essendo in nuce, per correttezza non ne svelo i contenuti, ma posso anticipare che derivano dalla mia attività di Coordinazione Genitoriale e tratteranno il tema del conflitto nelle separazioni e divorzi, e delle difficoltà connesse, nel gestire la Genitorialità nei processi educativi e di crescita, relativi ai figli. Si tratterà di un ciclo di seminari a tema e ovviamente, non escludo possa diventare anche un progetto editoriale”.

Cosa si aspetta dagli incontri col pubblico che verrà a conoscere Duilio Loi e il suo “Inchiostro su Pelle”? “Innanzitutto, mi permetto di ringraziare anticipatamente i partecipanti per il tempo che vorranno dedicare alla conoscenza del mio romanzo. Circa le aspettative: spero che i convenuti, possano trovare sufficienti stimoli tali da indurli a ricercare nel libro e nei suoi racconti, spunti utili al miglioramento della propria collocazione di ruolo, indipendentemente dal loro essere: addetti ai lavori, genitori, insegnanti o adolescenti. Il libro si rivolge ad ognuna di queste ‘categorie’, ponendosi non come ricettario o peggio ancora, farmaco risolutivo, ma come specchio induttore di riflessione, dal quale trarre la giusta dose motivazionale per far decollare un cambiamento, così come è avvenuto per i tre protagonisti: Jacopo, Diego e Daniel”.

Dove è possibile comprare il libro? “Il libro è presente in forma cartacea e in Kindle, ed è possibile acquistarlo nei due formati direttamente su Amazon (https://www.amazon.it/Inchiostro-pelle-storie-sempre-sbagliate/dp/B0BSRDLL6W), mentre nella versione cartacea alla Libreria “Vittoria” in Piazza della Vittoria a Pavia, alla Cartolibreria “Vanetta” di Broni, alla Cartoleria “Vercesi” di Stradella, all’Edicola “Fiore” di Montù Beccaria e – da mercoledì sera – al Bar Mary Flowers di Castelletto di Branduzzo, oppure ordinandolo dal sito web dello Studio Pedagogico Pavese”. (https://www.studiopedagogicopavese.org/index.php/option=com_content&view=article&id=144).

Dopo la data pavese di domenica pomeriggio, Duilio Loi presenterà “Inchiostro su Pelle” a Castelletto di Branduzzo, mercoledì 24 alle ore 19:00 presso il bar Mary Flowers di via Roma, all’interno dell’evento “1° Maggio Castellettese”. Successive presentazioni sono previste ad Arese (11 maggio), Torino (12 maggio), Pieve Emanuele (14 maggio) e di nuovo Pavia (18 maggio).

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