Silvio Berlusconi è venuto a mancare questa mattina all’ospedale San Raffaele di Milano. L’ex premier, leader di Forza Italia e fondatore di Mediaset aveva 86 anni.
Berlusconi era tornato al San Raffaele lo scorso venerdì, dopo un lungo ricovero — di 45 giorni — terminato poche settimane fa, a causa di una polmonite e di una leucemia mielomonocitica. In mattinata, il fratello Paolo e i figli erano accorsi in ospedale, dove già si trovava Marta Fascina.
Qualche secondo appena dopo l’annuncio del decesso di Silvio Berlusconi, la notizia è rimbalzata sui siti di tutto il mondo. Tra i primi, le agenzie russe Tass e Ria Novosti, seguite da Bbc, The Times, Financial Times, Le Monde, i giornali spagnoli El Mundo ed El Pais.
Con la morte del Cavaliere finisce un pezzo di storia italiana: nell’ultimo cinquantennio non c’è stato un giorno in cui il suo nome non sia stato evocato, in tv, sui giornali, in Parlamento, nei bar, allo stadio; “il Berlusca”, come tutti da anni lo chiamavano, ha fondato il suo impero sulla divisione dell’opinione pubblica. Impresario edile, tycoon televisivo, presidente del Milan e poi del Monza, fondatore di Forza Italia, tre volte premier: difficile riassumere la sua vita in poche righe.
In queste ore si susseguono i messaggi di cordoglio delle rappresentanze istituzionali: da Matteo Salvini a Elly Schlein, passando per Giuseppe Conte, Romano Prodi, Carlo Calenda ed Enrico Letta.
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